2. Scuola Italiana
Ritratto dell'architetto Leopoldo Pollack
1780 – olio su tela - 72.5 x 58 cm
GAM
Leopoldo Pollack o Pollak
(Vienna, 1751 – Milano, 13 marzo 1806)
formatosi a Vienna e trasferitosi poi a
Milano, fu allievo e collaboratore del
massimo rappresentante del
Neoclassicismo lombardo, Giuseppe
Piermarini
Dal matrimonio con Giustina Coffer
nacquero sette figli, tre maschi (Giuseppe,
Cesare e Lodovico) e quattro femmine
(Giuditta, Domitilla, Ester e Rachele). Solo
Giuseppe, il primogenito, seguì le orme
paterne diventando architetto.
Si dedicò particolarmente alla
realizzazione di ville ed alla progettazione
dei parchi annessi.
La sua opera più celebre è:
Villa Belgioioso Reale a Milano
progettata con eleganza, funzionalità e
con evidenti richiami al
neopalladianesimo; oggi è sede della
Galleria d'Arte Moderna
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3. Sue sono le serre e le scuderie del castello di Belgioioso (Pavia) e il rimaneggiamento
del castello di Montecchio a Credaro (Bergamo).
In collaborazione con Piermarini progettò la facciata dell'Università di Pavia.
Realizzò:
Teatro di Fisica, denominato aula Volta, e il Teatro di Anatomia, intitolato a Antonio
Scarpa (1785-1787)
Teatro Sociale in Bergamo
Basilica di San Vittore (Varese)
Trasformazione della vecchia chiesa di San Matteo, presso l'Ospedale San Matteo, in
infermeria (1787)
numerose ville nel territorio Lombardo-Veneto, tra cui:
Villa Amalia ad Erba
Palazzo Belgiojoso a Lecco (rione di Castello)
Villa Badoni (sempre per i Belgiojoso) a Lecco ((località Broletto)
Villa Saporiti o "la Rotonda" a Como (via Borgo Vico)
Villa Carcano ad Anzano del Parco
Villa Brivio a Nova Milanese
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4. Nel 1804 venne donata a
Napoleone. Dopo l’Unità la Villa
visse un periodo di relativo
abbandono.
Nel 1920 si diede avvio alla
trasformazione dell’edificio in
sede della Galleria d’Arte
Moderna.
L'edificio rivolge la propria parte
posteriore, ove vi è l'ingresso per
la Galleria d'Arte Moderna di
Milano, verso via Palestro
affacciandosi sui giardini Indro
Montanelli in zona Porta Venezia.
Villa RealeVilla Reale --BelgioiosoBelgioioso BonaparteBonaparte-- MilanoMilano
Progettata da Leopoldo Pollack tra il 1790 e il 1796 come residenza del conte Lodovico
Barbiano di Belgiojoso, di ritorno a Milano dopo un'importante carriera diplomatica al
servizio della casa d’Austria, la Villa divenne in epoca francese la residenza del
governatore di Milano Gioacchino Murat e scenario di pranzi e feste da ballo.
E' uno dei capolavori del Neoclassicismo milanese.
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5. è una costruzione a tre piani avente due ali avanzate più
basse che vanno a delimitare una corte d’onore. Questa è
schermata su via Palestro da un muro rivestito da bugne
sporgenti, elegantemente scandito da archi d’accesso e
nicchie
al pianterreno sono presenti tre archi bugnati (ripetuti su
tutti e quattro i lati della corte) sormontati da quattro
colonne giganti scanalate di ordine ionico che proseguono
visivamente nelle quattro sculture della balaustra
la facciata più importante dal punto di vista artistico e
figurativo è quella con affaccio sul giardino retrostante -in stile
inglese, progettato dallo stesso Leopoldo Pollack- con
colonne sorrette, a mo’ di basamento, da un pianterreno
interamente bugnato. Una balaustra, sormontata da statue di
divinità classiche, corre lungo tutto l’attico, tra i grandi timpani
dei due corpi laterali in aggetto. Su tutte le finestre del primo
piano e su alcune del piano terra è posto un grande ciclo
figurativo di tema mitologico ideato da Giuseppe Parini
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6. Villa Belgioioso Bonaparte facciata rivolta verso via Palestro
Galleria d'Arte Moderna
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8. Il giardino all’inglese della Villa, il primo a Milano, venne progettato, su commissione
del conte Belgiojoso, da Leopoldo Pollack con la collaborazione del conte Ercole Silva
-personaggio di spicco della Milano illuminista, studioso di botanica, diritto e storia
naturale, collezionista appassionato e frequentatore dei più grandi intellettuali
dell'epoca, noto come teorico della nuova arte del giardino paesaggistico in Italia.
Scrisse il trattato Dell'arte de' giardini inglesi (1801 e 1813) diffondendo, nell'Italia di
inizio Ottocento, le sue rivoluzionarie idee sul giardino all'inglese.
Il giardino ricrea un paesaggio naturale dove la vegetazione, riappropriandosi delle
vestigia della storia, lascia affiorare antiche rovine.
Al centro il laghetto è disegnato in modo da non consentire mai una sua visione
unitaria, così da suggestionare l’immaginazione dell’osservatore, mentre le forme
naturali e romantiche del giardino si integrano perfettamente con il carattere classico e
razionale dell’edificio esaltandosi vicendevolmente.
Oltre alla realizzazione del giardino all'inglese, progettò anche i mobili e gli interni.
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9. VillaVilla CasatiCasati,, StampaStampa didi SoncinoSoncino --
MuggiòMuggiò (MB)
DAL 1982 SEDE DEL MUNICIPIO
progettata in stile neoclassico tra il
1790 e il 1796, su un preesistente
edificio cinquecentesco
Ha due piani fuori terra. La facciata
principale è rivolta sulla piazza
Matteotti ed è caratterizzata da un
portico con colonne e trabeazione in
stile neo-classico e timpano in
sommità.Il retro, che prospetta sul parco è evidenziato da un
corpo cilindrico centrale più alto del resto del complesso
da cui si protende il magnifico parco in classico stile
inglese di oltre venti mila metri quadrati, che oggi è
adibito a parco giochi.
La copertura è a padiglione con manto in tegole a coppo
in laterizio.
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11. VillaVilla SaporitiSaporiti o "la Rotonda"o "la Rotonda"
a Comoa Como (via Borgo Vico)
edificata alla fine del Settecento per la
marchesa Villani di Milano su progetto
di Leopoldo Pollack
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12. Deve il suo nome all'originale salone
ellittico che sporge verso il lago.
All'interno vi è un significativo salone
decorato da stucchi e uno scalone
opera di Luigi Cagnola.
E' sede della Provincia di Como
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15. Edificio storico tra i più importanti della Brianza milanese, villavilla AntonaAntona TraversiTraversi didi MedaMeda fu
costruita agli inizi dell'Ottocento, trasformando in residenza nobiliare uno dei più antichi e
gloriosi luoghi sacri della regione, il monastero femminile di San Vittore.
Dalla trasformazione, affidata all'architetto Leopold Pollack, si salvò fortunatamente la
bellissima chiesa di San Vittore, annessa alla villa, gemma tra le più fulgide del patrimonio
artistico della Brianza.
Acquistata nel 1836 dalla famiglia Traversi, la villa è ancora abitata dai discendenti, gli
Antona Traversi Grismondi. Oltre alla chiesa, che conserva magnifici affreschi del
Rinascimento lombardo, meritano una menzione le belle sale neoclassiche del
pianterreno, la Sala del Coro, con affreschi di Bernardino Luini e della sua scuola, e il
ricco archivio storico, uno tra i più importanti archivi privati lombardi.
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16. Villa AmaliaVilla Amalia nasce dalla trasformazione di un convento francescano d’origine
quattrocentesca. Fu l’avvocato milanese Rocco Marliani a rinnovarlo in una prestigiosa
residenza di campagna affidando il progetto all’architetto Leopoldo Pollack.
L’elegantissimo pronao costituisce uno stupefacente richiamo al genio del Palladio.
Quando la proprietà pervenne alla famiglia Stampa di Soncino fu chiamato Giuseppe
Balzaretto che intervenne mutando la dimora neoclassica in uno dei più ricercati esempi
di eclettismo lombardo.
Dal 1962 è di proprietà della Provincia di Como e attualmente sede del Liceo Carlo
Porta
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