giovedì, Maggio 9, 2024

Pietro Ricchi: Venere ed Adone, Gesù e l’Ultima Cena

Pietro Ricchi è un pittore italiano del 1600. Dalla formazione artistica del maestro Ippolito Sani, il pittore apprende le linee stilistiche dell’artista fiorentino Domenico Cresti. Di fatto, Ricchi apprende le conoscenze pittoriche delle opere di Passignano, come: Bagnanti a San Niccolò, Michelangelo che dà il modellino di San Pietro a Paolo IV. Dal 1624 al 1627, Ricchi studia l’arte pittorica a Bologna, presso Guido Reni. Alcune opere dell’artista lucchese sono: Ultima Cena, Crocifissione, La Vergine con Santi, Venere ed Adone.

Pietro Ricchi chi è?

Pietro Ricchi nasce a Lucca il 6 gennaio 1606 e decede ad Udine il 15 agosto 1675. Le informazioni sull’infanzia del pittore risalgono ai dati di Filippo Baldinucci, ovvero uno storico d’arte e contemporaneo di Ricchi. A fronte di ciò, i genitori risultano Antonio e Margherita Paladini. Inoltre, il padre inserisce Pietro negli studi di letteratura e pittura, dove apprende le fondamenta delle materie. Di fatto, Pietro riceve l’istruzione culturale da più insegnanti, di cui Ippolito Sani, Domenico Passignano e Guido Reni.

In seguito, l’artista Giovanni Andrea Donducci dallo stile pittorico bolognese, con le sue opere influenza le tele di Ricchi, che segue. Tuttavia, il pittore intraprende numerosi viaggi ed apprende l’utilizzo delle decorazioni a fresco, nei territori francesi. Durante gli anni Trenta, Ricchi decide il trasferimento nel capoluogo lombardo. Da Milano, il pittore raggiunge Brescia, che racchiude tutt’oggi l’opera La Vergine con Santi, presso il Museo Diocesano. Mentre, nella città di Lione, in Provenza ed a Parigi, l’artista lucchese esegue delle opere decorative sui palazzi, in collaborazione con Paolo Biancucci.

Qualche anno dopo, Ricchi raggiunge il successo artistico nella definizione stilistica lombarda, con: L’assunzione della Vergine, Il massacro degli Innocenti, Raimondo di Peñafort. A ragion per cui, il pittore inserisce un’espressione nuova del chiaroscuro, nel contesto di uno stile del XVII secolo. Intorno agli anni Cinquanta, Ricchi esegue dei lavori per commissione di Marco Contarini, presso Vigna Cantarena. Di conseguenza, l’artista lucchese realizza le tele: Giuditta con la testa di Oloferne, Giaele e Sisara, Davide e Golia, Sansone in lotta con i filistei.

Lo stile del pittore e le opere

Attraverso gli affreschi che mostrano le tele della Vita della Vergine, il pittore esprime degli accenti barocchi, che emergono dall’influenza di Gian Giacomo Barbelli. Di fatto, ecco alcune tra le opere, dell’ispiratore barocco: L’Assunzione di Maria, La Deposizione di Cristo, La Madonna Immacolata, La Madonna e Santi. A fronte di ciò, il pittore Barbelli ispira diverse tele dell’artista lucchese. Nel 1650, l’attività artistica di Ricchi prosegue a Venezia, dove ci sono tutt’oggi diverse opere, che rappresentano cenni della pittura veronese.

Anche l’uso dei colori vivaci, con l’effetto duro nella combinazione della luce, offrono un significato di drammaticità visiva, alle opere. Da qui, la nascita della tela dal titolo L’adorazione dei Magi. Altri dipinti di Ricchi traggono spunto da pittori come: Tintoretto, Pietro Liberi, Francesco Maffei, Sebastiano Mazzoni, Giulio Carpioni. Tra le ultime tele dell’artista lucchese, risaltano la brillantezza dei colori e l’eleganza raffigurativa. Il pittore italiano decede ad Udine il 15 agosto 1675, all’età di sessantanove anni.

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