Giorgio Strehler è stato un regista teatrale nato a Trieste il 14 agosto 1921 e morto a Lugano il 25 dicembre 1997.

Tra le personalità più importanti del panorama teatrale Europeo del Novecento, fu fondatore, assieme a Paolo Grassi e Nina Vinchi, del Piccolo Teatro di Milano.

Giorgio Strehler: vita privata

Giorgio Strehler nasce a Barcola, un quartiere di Trieste, in una famiglia dalla spiccata inclinazione artistica. Orfano di padre dall'età di due anni, il giovane Giorgio si trasferisce con la madre violinista a Milano dove frequenta il liceo Parini e si iscrive alla facoltà di Legge. Il teatro, tuttavia, rappresenta per lui già una grande passione. Iscrittosi all’Accademia dei filodrammatici si diploma nel 1940. Durante gli anni della guerra si ripara in Svizzera dove riesce, nonostante le difficoltà, a mettere in scena diversi spettacoli, tra cui Assassinio nella cattedrale di T.S. Eliot, Caligola di Albert Camus e Piccola città di Thornton Wilder.

Tornato a Milano decide di fondare assieme all’amico Paolo Grassi il Piccolo Teatro di Milano.

In questi anni si registrano importanti sodalizi artistici e sentimentali con personalità quali Milva e Ornella Vanoni.

Strehler sposa nel 1984 Andrea Jonasson, un'attrice tedesca protagonista di uno dei suoi spettacoli.

Degli anni ‘80 è anche una parentesi politica che lo vede parlamentare europeo prima e senatore dopo.

Giorgio Strehler: la morte

Giorgio Strehler muore il 25 dicembre 1997 a causa di un infarto nella sua casa di Lugano. In quel periodo, il regista stava preparando un allestimento per l’opera Così fan tutte di Mozart, la quale andò in scena postuma nel suo teatro.

I funerali si svolsero a Milano e videro la partecipazione di molti cittadini e amici.

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Giorgio Strehler

Giorgio Strehler: il Piccolo Teatro di Milano

Il Piccolo Teatro di Milano è stato il primo teatro stabile pubblico italiano.

Fondato il 14 maggio 1947 da Giorgio Strehler, Pietro Grassi e Nina Vinchi, appartiene al circuito dell’Unione dei Teatri d'Europa, un’associazione europea a scopo promozionale e culturale fondata da Giorgio Strehler e Jack Lang.

Il panorama che ne fece da cornice fu quello del secondo Dopoguerra a Milano, una città in fermento a causa dei recenti moti delle Resistenza e della ricostruzione.

In questo contesto, Strehler e Grassi riuscirono ad intavolare un discorso con l’allora sindaco Antonio Greppi, ex commediografo persuaso del fatto che la rinascita di Milano dovesse essere altresì culturale.

Il 26 gennaio 1947 i due amici ottennero quindi la delibera per l’inizio dei lavori che si conclusero pochi mesi dopo.

Giorgio Strehler: Arlecchino e le altre opere

L’esordio di Giorgio Strehler al Piccolo risale al 14 maggio 1947 con l’opera L'albergo dei poveri di Maksim Gor'kij.

Il 24 luglio è invece la volta della rappresentazione più famosa del regista triestino: L'Arlecchino servitore di due padroni.

La commedia, il cui nome originale è Il servitore di due padroni, è dell’autore veneto Carlo Goldoni, fu scritta nel 1745 e vede come protagonista Truffaldino, personaggio derivato dalla maschera italiana di Arlecchino.

Strehler, dovendo portare lo spettacolo in tournée mondiale, decise di aggiungere al titolo il ben più noto nome di Arlecchino.

Il successo di tale rappresentazione fu unico e dura tutt’oggi. Dal 1947 la commedia conta più di duemila repliche ed è arrivato alla tredicesima edizione, numeri che la rendono la rappresentazione italiana più famosa nel mondo.

Numerosi furono in seguito gli autori frequentati dal regista: Pirandello, Shakespeare, Garcia Lorca, Brecht, Čechov, Dürrenmatt, De Filippo, Goethe e molti altri.

Giorgio Strehler: il sodalizio con Milva e Ornella Vanoni

Giorgio Strehler ha intessuto un’importante relazione professionale con la cantante e attrice italiana Milva.

I due si conoscono grazie a Paolo Grassi negli anni ’60. Il regista, che l’ha sottoposta ad un provino, rimane incantato dalle doti della giovane cantante, tanto da offrirle dopo soli dieci giorni una parte nel recital Poesia e canzoni di Bertolt Brecht.

Grazie alla guida di Strehler, Milva diventa in breve tempo un’importante attrice teatrale.

Ornella Vanoni ebbe negli anni ’50 una relazione con Strehler. Quest’ultimo, intenzionato a valutare le abilità della compagna, decise nel 1957 di farla esibire durante l’intervallo di uno spettacolo.

Per l’occasione decise di scrivere assieme a Fiorenzo Carpi, Gino Negri e Dario Fo, una serie di canzoni popolari che avevano come tema la malavita: le cosiddette Canzoni della mala.

Gli autori s’inventarono poi lo stratagemma di aver trovato in un’antica casa milanese un libretto contenente questi testi e di averli arrangiati per la cantante.

Nonostante la paternità di Strehler e dei suoi collaboratori sia certa, ancora oggi in molti riconducono le canzoni a un’epoca precedente. Celebre è, ad esempio, il caso del brano Ma Mi…, entrato addirittura nell’immaginario dei principali canti milanesi della Resistenza.